San Valentino è alle porte e molti staranno già bramando una cena romantica con il proprio partner. Luci soffuse, rose rosse, musica in sottofondo, un buon bicchiere di vino e una succulenta pietanza. Perché non stuzzicare i sensi con un pizzico di magia?
Il tartufo cibo afrodisiaco per antonomasia non può certo mancare in una cena a lume di candela!
Grazie alle sue eccezionali peculiarità sensoriali è in grado, con una sola “grattata”, di regalare momenti di puro godimento. Il suo intenso aroma inebria l’olfatto e il suo sapore deciso alletta il gusto armonizzando perfettamente palato, cuore e cervello.
L’idea di tartufo cibo afrodisiaco affonda le sue radici in epoche molto lontane mischiando realtà e mito. Gli antichi greci ritenevano che il tartufo fosse nato da un fulmine scagliato dal passionale Zeus ed era così apprezzato da essere considerato il “cibo degli dei”. Le leggende e i racconti si rincorsero passando dagli Etruschi, ai Romani fino ad arrivare ai nobili del Rinascimento e più precisamente a Lucrezia Borgia: travolgente seduttrice e focosa amante, andava letteralmente pazza per il tartufo tanto che in suo onore fu organizzato un banchetto con ben 14 portate a base di tartufo.
Ma come sappiamo, spesso storia e scienza sono indissolubilmente legate. Ed ecco che la scienza aggiunge un tassello in più per consolidare la posizione del tartufo tra i cibi dell’amore. È stato infatti dimostrato che le scrofe sono particolarmente inclini a entrare in uno stato di eccitazione grazie al profumo tartufo. Non a caso, nell’antichità venivano usati proprio i maiali per la caccia al tartufo. Il motivo? L’Androsterone! Un ormone steroideo presente negli esemplari di maiali adulti.
Quindi che sia per motivi scientifici o per eredità storica, tutt’oggi il tartufo è considerato il cibo afrodisiaco per antonomasia. È quel pizzico in più che rende una cena speciale e soprattutto è simbolo di una grande passione, un dono prezioso che regaliamo solo a chi teniamo veramente.
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