Tartufo e ciclismo due passioni che uniscono da sempre la gente di Toscana. Luciano, 76 anni è un Tartufaio toscano con una grande passione per quella “bicicletta” che ancora oggi non esita ad inforcare per fare un giro di “80 km così, tanto per fare” sulle strade dei colli tra Castelfiorentino, San Miniato e Montaione .
Quelle per il tartufo e ciclismo sono passioni senza tempo e le parole di Luciano descrivono una Toscana che non c’è più e che fatica a essere tramandata alle nuove generazioni. Una Toscana semplice e genuina in cui “passione e bisogno” vanno a braccetto.
Tartufaio e ciclista, Luciano è nato e cresciuto sulle colline di Piaggia, Ronta, La Sughera zone rinomate per il prezioso tartufo bianco toscano ma anche terra di grandi ciclisti. Tartufo e ciclismo sono passioni che ha coltivato per tutta la vita. “Ma attenzione – ammonisce Luciano con antica saggezza – a non confondere le due cose: i tartufi uniscono ‘utile e il dilettevole’, la bicicletta è solo una spesa”.
Fin da quando era poco più che un bambino infatti, andare per i boschi di Montaione a “far tartufi” non era un gioco o una passione da ragazzo, quanto l’indispensabile contributo economico al precario bilancio della famiglia: il tartufo bianco, quello “bono”, si vendeva a 200 lire l’etto e con 200 lire si poteva comprare, una volta la settimana, il lesso (la carne) per tutta la famiglia oppure le scarpe, i vestiti, insomma tutto quello di cui c’era bisogno in casa.
“Ho iniziato a cercare tartufi da bambino, avrò avuto 10 anni – racconta Luciano – e siccome avevo paura a stare solo nel bosco andavo con mio fratello più piccolo perché in due ci si faceva coraggio”
Tartufo e ciclismo sono un legame forte anche con Simone Calugi di Selektia Tartufi. Un legame che ha radici nel tempo quando Simone era poco più che un bambino e iniziava a coltivare i suoi “sogni da ciclista”. “Conosco Simone da 34-35 anni, mi ricordo quando il suo babbo mi fece vedere la bicicletta che gli aveva comprato. Simone avrà avuto 9 o 10 anni” racconta Luciano.
Ancora oggi i tartufai insieme ai loro fedeli amici a quattro zampe uniscono passione e lavoro per la ricerca del pregiato tartufo Bianco di San Miniato e grazie al loro indispensabile contributo, aziende come Selektia Tartufi di Simone Calugi, possono portare l’aroma unico del pregiato tubero sulle tavole più ricche del mondo.
“Cani da tartufo sono tutti, ma cani con la ‘C’ maiuscola nella vita di un tartufaio che è andato a tartufi per sessant’anni, ce ne saranno stati al massimo 2 o 3. Ne ho avuta una cercava i tartufi nella neve, l’avresti dovuta vedere, era eccezionale!” ricorda Luciano con gli occhi che cercano lontano un tempo che non c’è più.