È possibile la coltivazione del tartufo bianco, un tartufo così raro e prezioso?
Secondo i francesi sì, possiamo parlarne. A fine febbraio, l’Inrae – Institut national de recherche pour l’agriculture, l’alimentation et l’environnement – ha infatti pubblicato sulla rivista Mycorrhiza i risultati molto incoraggianti della sperimentazione avviata nel 2008 assieme al vivaio Robin.
I vivaisti del Robin e l’Inrae hanno messo a dimora piantine di roverella micorizzate in 3 diverse aree della Francia non vocate alla nascita del tartufo bianco e con climi assolutamente diversi: Rodano-Alpi, Borgogna-Franca Contea, Nuova Aquitania. Dopo quattro anni e mezzo sono arrivati i risultati: nel 2019 nella tartufaia della Nuova Aquitania sono stati trovati tre tartufi e nel 2020 quattro.
I risultati di questa ricerca sono senza dubbio sorprendenti ma le domande sorgono spontanee: il tartufo bianco avrà la stessa sorte del tartufo nero?
Cosa significa coltivazione del tartufo bianco?
“Per coltivazione del tartufo bianco – spiega Simone Calugi di Selektia Tartufi – non intendiamo una coltivazione intensiva ma bensì una messa a dimora di piantine precedentemente micorizzate al di fuori delle aree dove i tartufi crescono spontaneamente. Dopo 4/5 anni danno i primi frutti e i tartufi vengono comunque cercati con l’aiuto del cane. A livello organolettico questi tartufi sono uguali a quelli spontanei”.
In altre parole, quello che vedremo non assomiglierà affatto a una piantagione di ortaggi o pomodori ma sarà un bosco vero e proprio nato con l’obiettivo di ricreare il micro ambiente favorevole alla crescita spontanea dei tartufi. Si tratta senza dubbio di una notizia rivoluzionaria e un grande passo per l’innovazione del settore ma come tutte le grandi rivoluzioni presenta aspetti sia positivi che negativi.
“Grazie alla coltivazione del tartufo bianco, – continua Simone Calugi di Selektia Tartufi – in breve tempo assisteremo a un aumento produttivo di tartufo bianco che sarà necessario a far fronte alla domanda sempre crescente di questo prezioso tubero ormai conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Il rischio maggiore è che se l’offerta sarà superiore alla domanda anche il valore del tartufo bianco potrebbe crollare.. come è già successo per tartufo nero e in particolare il tartufo estivo”.
La coltivazione del tartufo bianco è una conquista rivoluzionaria e tutto il team di Selektia Tartufi è curioso di scoprire cosa ci riserverà in futuro!